Un’infiltrazione d’acqua può causare danni ingenti in un appartamento, ma chi è tenuto a ripagarli? Cosa dice la legge a seconda dei casi.
La prima cosa da fare quando si verifica un’infiltrazione d’acqua all’interno di un appartamento è risalire immediatamente alla causa del problema e capire come risolverlo. Solo in questo modo, infatti, si eviteranno danni più gravi e soprattutto si otterrà prima il rimborso dei danni.
Vale la pena notare che si parla sempre di rimborso e non di pagamento delle spese di riparazione: questo perché è molto più comodo ed efficace che sia il proprietario dell’immobile danneggiato ad anticiparei soldi per le spese, in maniera da velocizzare l’effettuazione dei lavori. Il proprietario dovrà però conservare accuratamente tutte le fatture pagate in relazione i lavori effettuati e avrà poi tutto il tempo di chiedere il rimborso a chi ha causato il danno in questione.
Determinare chi sia il responsabile del danno potrebbe risultare problematico, ma essenzialmente le possibilità sono due: o si tratta di un altro condomino, che ha una perdita in casa, oppure si tratta di infiltrazioni provenienti da aree comuni, come ad esempio il tetto o il terrazzo dello stabile. A seconda dei casi la richiesta di rimborso dev’essere presentata a persone differenti.
Se l’infiltrazione d’acqua viene dall’appartamento di un vicino, naturalmente si dovrà chiedere il rimborso delle spese al proprietario dell’appartamento. Sarà il proprietario a stabilire poi se sarà lui a effettuare effettivamente il rimborso o si tratta di una somma dovuta dall’eventuale affittuario, che potrebbe aver causato la perdita con un comportamento irresponsabile.
Al contrario, se l’infiltrazione proviene da aree comuni sarà strettamente necessario contattare l’amministratore di condominio per segnalare la necessità di ottenere il rimborso. L’amministratore provvederà poi a suddividere la spesa tra tutti i condomini e a procedere secondo la giusta prassi per far ottenere il rimborso delle spese al condomino danneggiato.
Se però non fosse possibile stabilire se l’infiltrazione sia stata causata da una cattiva manutenzione delle parti comuni e dal comportamento errato di uno specifico proprietario, allora si potrebbe dover procedere alla divisione in parti uguali della spesa.
In ogni caso, il proprietario dell’appartamento o il condominio hanno 5 anni di tempo per versare il dovuto, dopodiché il debito andrà in prescrizione. Se il condomino danneggiato ha difficoltà a ottenere il risarcimento delle spese potrà procedere inviando una lettera di diffida al condomino che non paga o all’amministratore di condominio (nel caso in cui il danno derivi da una parte comune dello stabile).
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