L’Agenzia delle Entrate può accedere direttamente ai conti correnti bancari e prelevare senza alcun preavviso: i risparmi sono in pericolo.
Nella legge di bilancio 2024 è stata introdotta una novità che mette in serio pericolo i risparmi degli italiani; secondo la nuova legge in vigore l’Agenzia delle Entrate può entrare con più facilità nei conti correnti e prelevare i risparmi dei cittadini. La manovra del Governo Meloni ha suscitato diverse polemiche, in quanto basta leggere il testo per capire che adesso il Fisco è più agevolato nelle procedure di pignoramento. Ma come funziona il tutto? Chi è più in pericolo di perdere i propri risparmi?
La legge di bilancio 2024 ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate ha il diritto di consultare direttamente i conti correnti dei cittadini in debito con il fisco, per verificare la disponibilità economica del soggetto e controllare se ci siano abbastanza fondi per saldare i debiti fiscali. Se viene rilevata la disponibilità economica il fisco può passare direttamente al pignoramento della liquidità presente sul conto senza alcun preavviso. Dunque procederanno prima con il prelievo dei risparmi, dopodiché invieranno una notifica al debitore, entro 30 giorni dal prelievo.
Conto corrente in pericolo: l’Agenzia delle Entrate può prelevare da lì i tuoi risparmi senza preavviso
In realtà il Fisco ha sempre avuto modo di entrare nei conti correnti dei cittadini: è stato stabilito nel D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, articolo 72 bis che permette al fisco di recuperare i soldi dei debitori. Tuttavia nella legge di bilancio questo processo è stato ampiamente semplificato.
Nell’articolo 23 comma 13 della legge è specificato che l’Agenzia delle Entrate può utilizzare qualsiasi strumento telematico per acquisire le informazioni necessarie al recupero del credito dovuto. In questo modo la procedura di pignoramento è molto più facile e veloce.
Ciò significa che gli evasori e i debitori avranno vita breve, in quanto si riduce notevolmente il rischio da parte del fisco di perderli di vista, e con essi i soldi dovuti allo Stato. Pensiamo che soltanto nel 2022 sono stati effettuati 256mila pignoramenti, ma non tutti sono andati a buon fine a causa della complessa e lunga burocrazia.
La nuova riforma punta ad eliminare anche quest’ultima barriera, rendendo il processo più rapido e semplice così da garantire l’esito positivo del pignoramento. Ciò mette a rischio i risparmi degli italiani, ma assicura anche l’eliminazione di tanti ‘furbetti delle tasse’.